Non solo disturbi a cuore e arterie. Un’aspirina al giorno aiuta a prevenire anche lo sviluppo del cancro: è quanto emerge da tre studi britannici condotti dall’Università di Oxford, guidati da Peter Rothwell, pubblicati su Lancet e su Lancet Oncology, secondo cui l’assunzione costante di basse dosi di acido acetilsalicilico – pari circa a quelle utilizzate per la prevenzione cardiovascolare – ostacolerebbe anche la diffusione delle metastasi.
Il primo studio, pubblicato su Lancet, ha incrociato i dati raccolti da 51 studi volti a esaminare il ruolo preventivo dell’aspirina nei confronti della mortalità dovuta a neoplasie e ad altre cause, tra cui quelle cardiovascolari. Il secondo e il terzo studio, pubblicati rispettivamente su Lancet e su Lancet Oncology, hanno invece messo in evidenza il ruolo protettivo dell’aspirina contro la diffusione delle metastasi.
Secondo i risultati del primo studio, che ha visto coinvolti tra i 35 mila e i 77 mila soggetti, Rothwell e colleghi spiegano che il consumo di basse dosi di aspirina, soprattutto se si superano i 3 anni di assunzione, riduce il rischio di sviluppare qualsiasi tipo di cancro del 25%. Come scrivono i ricercatori, «accanto alla riduzione del rischio di morte per cancro dovuta all’uso dell’aspirina a lungo termine, già nota, abbiamo rilevato una riduzione dell’incidenza del cancro e della mortalità nell’uso a breve termine». Secondo gli autori dello studio, «nella prevenzione del cancro va aggiunta un’aspirina giornaliera».
Dal secondo studio, pubblicato sempre su Lancet e condotto su 17285 persone monitorate per oltre 6 anni che assumevano giornalmente almeno 75 mg di aspirina (un quarto della dose normalmente assunta come antidolorifico, simile al dosaggio utilizzato nella prevenzione cardiovascolare), è emerso che l’uso dell’acido acetilsalicilico inibisce la formazione di metastasi del 36%, e che l’effetto principale sembra riguardare il rischio di adenocarcinoma metastatico (tumore maligno che colpisce organi che contengono ghiandole, come la mammella o la prostata), ridotto del 46%. Gli effetti sono indipendenti dall’età e dal sesso dei pazienti, e il beneficio maggiore è risultato per i fumatori. «Il fatto che l’aspirina prevenga le metastasi a distanza potrebbe spiegare la riduzione precoce dei decessi per cancro nei soggetti che avevano assunto un’aspirina al giorno rispetto al gruppo di controllo – scrivono i ricercatori -. Questa scoperta suggerisce che l’aspirina potrebbe aiutare nel trattamento di alcuni tumori, e che può essere utilizzata in interventi farmacologici specifici per prevenire le metastasi a distanza».
Nella terza ricerca, pubblicata su Lancet Oncology, i ricercatori hanno esaminato i risultati di studi condotti tra il 1950 e il 2011, rilevando che l’uso regolare dell’aspirina è stato associato a un rischio ridotto di sviluppare cancro e metastasi nel colon-retto, e che riduzioni consistenti sono state osservate anche per il cancro esofageo, gastrico, delle vie biliari e della mammella. «Il nostro studio – spiegano i ricercatori – indica che l’uso regolare di aspirina riduce il rischio a lungo termine di incorrere in diversi tumori e il rischio di sviluppare metastasi a distanza».

Fonte SALUTE24.ILSOLE24ORE.COM – di Miriam Cesta